Posted by sos01 in documenti, news
on 18 Ottobre 2020
L’idroelettrico in Italia di Lucia Ruffato* I fiumi italiani non godono di buona salute: oltre il 50% non raggiunge il livello qualitativo minimo imposto dall’Europa e meno del 5% conserva condizioni di elevata naturalità. Nella prima metà del secolo scorso la maggior parte dei corsi d’acqua italiani è stata sfruttata per la produzione di energia idroelettrica, con la realizzazione di dighe e di grandi centrali: i 300 grandi impianti allora costruiti coprono ancor oggi l’85% della produzione idroelettrica nazionale. A partire dal 2008, grazie agli incentivi governativi alle rinnovabili che...
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on 31 Marzo 2020
da LA STAMPA – EMANUELE BOMPAN PUBBLICATO IL 29 Marzo 2020 L’assalto dell’inutile mini-idroelettrico a torrenti e fiumi italiani Un gruppo di diciotto associazioni ambientaliste ha dato vita alla “Protesta dei pesci”: oltre 100 sit-in e flash mob si sono tenute a gennaio nel nostro Paese per salvaguardare gli ecosistemi di fiumi e torrenti da una nuova ondata di progetti mini e micro-idroelettrici incompatibili con la tutela dei corsi d’acqua Stavolta non sono le sardine ma agoni, trote e salmerini a protestare. Un gruppo di diciotto associazioni ambientaliste ha dato vita alla “Protesta...
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on 20 Gennaio 2020
“La Protesta dei pesci di fiume”. Sit In e Flash Mob sui fiumi italiani, sabato 25 gennaio E’ un’iniziativa che nasce per protestare contro la reintroduzione degli incentivi all’idroelettrico e il mancato rispetto di quanto prevede il Decreto incentivi FER/2018, il quale stabilisce che hanno diritto agli incentivi solo gli impianti che rispettano le linee guida per le valutazioni ex ante del Ministero dell’Ambiente e in particolare le tabelle 11 e 13 del Decreto Direttoriale 29 STA. In difformità a quanto previsto dal Decreto, il sistema ISPRA SNPA ARPA, che ne deve attestare la conformità, sta...
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on 29 Luglio 2017
Dal Corriere delle Alpi del 28 luglio 2017 Siccità, il Veneto chiede al ministro la priorità all’uso potabile Pan: stop allo sfruttamento idroelettrico VENEZIA Secondo la direzione agroalimentare della Regione, ammontano tra i 120 e i 170 milioni di euro i danni all’agricoltura veneta causati dalla prolungata siccità. «La gestione dell’acqua deve privilegiare gli usi prioritari, quello potabile e quello irriguo, e non il profitto di società che usano la risorsa idrica per scopi diversi e rispondono unicamente agli interessi dei propri azionisti. Non è più tollerabile che la gestione...