Illeciti prelievi ai fini idroelettrici

Comunicato stampa di Legambiente Valle D’Aosta

Illeciti prelievi di acqua ai fini idroelettrici – Grazie ai politici guadagni milionari per pochi privati – La Regione recuperi i soldi punisca i furbi e cambi le regole.

Apprendiamo dal dibattito svoltosi in Consiglio Regionale il 14-15 gennaio scorsi che lo stato dei torrenti della Valle d’Aosta è anche peggiore di quanto da anni la nostra Associazione va denunciando.
Infatti oltre al numero eccessivo di centraline idroelettriche realizzate negli ultimi 15-20 anni a carico di tutti i torrenti, si aggiungono ora le notizie che riguardano i prelievi illeciti operati da numerose società concessionarie. Oltre a danneggiare ulteriormente lo stato dei corsi d’acqua, queste imprese si arricchiscono indebitamente a danno dei cittadini valdostani.

Ricordiamo che già nello scorso anno una centrale a La Thuile è stata posta sotto sequestro per dei prelievi ripetuti ed esagerati rispetto alla concessione, in violazione alle regole sul DMV (Deflusso Minimo Vitale).
Ora, grazie alla denuncia dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, emerge un altro caso di gravi violazioni alla concessione di prelievo a fini idroelettrici sul torrente Chalamy, da parte della società Alga. Violazioni che si ripetono dal 2002 e che hanno comportato quindi una sottrazione illecita di acqua dal torrente per 10 anni e per una quantità di acqua da 4 a 6 volte superiore a quanto concessionato. Presumiamo che il danno all’ambiente vitale e allo stato di naturalità del torrente (lo Chalamy è uno dei corsi d’acqua riconosciuto di pregio ambientale da parte del Piano Tutela delle Acque) sia incalcolabile.
Sarebbero invece forse calcolabili i danni economici che ne derivano per le casse pubbliche se la Regione avesse condotto dei controlli strumentali anziché dei sopralluoghi di tipo visivo (come dichiarato dall’Assessore Baccega in aula) e se la stessa avesse deciso di sanzionare come dovuto le violazioni anziché limitarsi a recuperare le somme dovute, a titolo di canone e sovra canone, non pagate (ricordiamo che i canoni applicati dalla Regione Valle d’Aosta sono di gran lunga i più bassi in Italia).

“Il fatto che, a fronte di guadagni illeciti più che milionari, la società abbia corrisposto a titolo di sanatoria alla Regione la somma di 60.697 euro dimostra – secondo il Direttivo del Circolo valdostano di Legambiente – quanto le norme siano sbilanciate a favore delle imprese, fino a rappresentare per esse un incentivo a trasgredirle. Dimostra inoltre una eccessiva accondiscendenza da parte della Regione nei confronti di tali imprese, per non aver introdotto un sistema preciso di controlli e di sanzioni, e non aver neanche applicato le pur blande regole con il dovuto rigore.”

Non possiamo quindi che sostenere le richieste avanzate nella risoluzione presentata al Consiglio Regionale dai partiti dell’opposizione (UVP, Alpe, PD, e M5S) nella seduta del 15 gennaio e respinta con 18 astensioni e 17 voti favorevoli, cioè impegnare la giunta al fine di:
– procedere ad un rapido accertamento degli eventuali prelievi oltre i limiti previsti dalle relative concessioni nei confronti di tutte le imprese;
– procedere al recupero di quanto prodotto in eccedenza e a comminare le dovute sanzioni;
– adottare i legittimi provvedimenti di revoca delle concessioni ai sensi delle norme vigenti;
– provvedere ad un serio adeguamento degli oneri di concessione a carico dei soggetti titolari.

Ricordiamo che nel corrente anno la Regione dovrà procedere alla verifica dell’attuazione del Piano di Tutela delle Acque e controllare che lo stato dei corsi d’acqua corrisponda a quanto previsto dalla Direttiva 2000/60/CE; ricordiamo anche che l’Unione Europea ha avviato un’indagine per prevenire una procedura di infrazione a carico dell’Italia, in quanto la stessa non starebbe rispettando la Direttiva relativa al mantenimento dello stato di qualità delle acque superficiali.
Sarà, si spera, l’occasione per introdurre delle norme di salvaguardia dei torrenti più adeguate.

Aosta, 20 gennaio 2015

c.s. Valle Aosta, Idroelettrico e illeciti prelievi