Turbine eoliche, impianti fotovoltaici o linee ad alta tensione in montagna: nel dicembre 2022 l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) ha pubblicato i risultati di un sondaggio rappresentativo sui paesaggi energetici. Nonostante le prime pagine dei giornali dedicati ai problemi di approvvigionamento e all’aumento dei prezzi dell’energia, gli intervistati di tutta la Svizzera sono chiaramente contrari allo sfruttamento a fini energetici delle regioni montane marginali. In generale, si registra una posizione favorevole alla produzione di energia nelle aree di insediamento e nelle regioni montane già utilizzate in modo intensivo – a questo proposito il tasso di approvazione è notevolmente aumentato negli ultimi tempi. Queste aree offrono un potenziale sufficiente per un’efficace transizione energetica, ad esempio con impianti fotovoltaici installati in stazioni sciistiche e centrali idroelettriche dove esiste già l’infrastruttura necessaria. Indicazioni queste riportate anche dalla CIPRA nei suoi documenti di posizione sull’energia idroelettrica e sui paesaggi energetici.
La CIPRA critica la deregolamentazione ambientale
Ciononostante, a fine settembre 2022 i politici svizzeri hanno approvato una cosiddetta delibera di emergenza che consente la costruzione di grandi impianti solari negli ultimi spazi aperti alpini. Fino al raggiungimento di due terawattora di produzione di energia elettrica, saranno sospese tutte le procedure in materia di pianificazione territoriale. Kaspar Schuler, direttore della CIPRA International, critica la decisione: “Questa deregolamentazione del diritto ambientale è destinata a proseguire senza mezzi termini per quanto riguarda la protezione delle acque, della natura e del patrimonio culturale. Saranno possibili interventi su larga scala che violano la Costituzione federale e la Convenzione delle Alpi. Questo non deve essere tollerato. Nelle regioni montane marginali, i nuovi progetti energetici spesso richiedono decine di chilometri di linee ad alta tensione e di strade di accesso. I progetti previsti in tali aree sono redditizi per gli investitori privati solo grazie alle sovvenzioni statali concesse”. Isabella Helmschrott, direttrice della CIPRA Svizzera, lancia un appello: “Dopo anni di ostruzionismo politico, la transizione energetica non deve essere realizzata a scapito della biodiversità! Le nostre risorse planetarie sono limitate – e tali limiti devono essere rispettati anche nelle decisioni attualmente in discussione in Parlamento”.
Nel dicembre 2022 l’UE ha adottato un regolamento d’emergenza che bypassa in gran parte le valutazioni di protezione del paesaggio e delle specie previste per i progetti energetici. In Austria il Governo ha accelerato le procedure di valutazione ambientale per i progetti energetici. Nel gennaio 2023 l’associazione ambientalista Umweltdachverband ha lanciato un allarme: l’espansione delle centrali elettriche non deve comportare la devastazione della natura.
Fonti e ulteriori informazioni:
www.wsl.ch/de/newsseiten/2022/12/schweizer-bevoelkerung-will-keine-energieanlagen-in-unberuehrten-alpenlandschaften.html (de, fr, it), www.srf.ch/news/schweiz/trotz-energieknappheit-die-schweizer-bevoelkerung-will-keine-windraeder-in-den-alpen (de), www.pv-magazine.de/2022/10/03/schweizer-parlament-beschliesst-solarpflicht-fuer-neubauten-und-erleichterungen-fuer-alpine-photovoltaik-kraftwerke/ (de), www.parlament.ch/press-releases/Pages/mm-urek-n-2022-11-2.aspx (de, fr, it), www.parlament.ch/de/ratsbetrieb/amtliches-bulletin/amtliches-bulletin-die-verhandlungen?SubjectId=58500 (de, fr, it) www.derstandard.at/story/2000142408745/turbo-fuer-mehr-saubere-energie-bei-umweltpruefungen? (de)