Dal Corriere delle Alpi del 3 settembre 2017
La società non ha partecipato alla gara, ma monetizzando il valore delle reti diventerà un colosso nel campo dei rifiuti e delle concessioni idriche
Gas, a Bim Infrastrutture arriveranno 60 milioni
BELLUNO La certezza è che Bim Infrastrutture non si occuperà più delle distribuzione del gas in provincia di Belluno. L’incognita riguarda il futuro della società, che dovrà ridisegnare il suo asset strategico e qualche idea già c’è: si punta sulle energie. Acqua, dalle concessioni allo sfruttamento idroelettrico (Bim Infrastrutture detiene al 99% le quote di Energie comuni, la società della galassia Bim che realizza centraline per conto dei Comuni), ma anche rifiuti.
La conferma che Bim Infrastrutture ha deciso di non partecipare alla gara del gas arriva dall’amministratore unico Bruno Zanolla. «È stata una scelta precisa, presa dopo aver attentamente valutato lo scenario e le nostre possibilità», spiega. Zanolla ha affrontato l’analisi insieme al comitato di controllo, formato da sindaci (Michele Costa e Michele Balen) che aveva ricevuto dai colleghi, soci di Infra, il mandato di occuparsi della questione. «Alla fine abbiamo deciso di non partecipare», afferma Zanolla. La sua è una conferma alle supposizioni lanciate venerdì dall’amministratore delegato di Italgas, che nel dichiarare la partecipazione della sua società alla gara (sono in corsa anche Erogasmet, 2i Rete Gas e Ascopiave, ma potrebbero esserci anche altre offerte) aveva dichiarato che l’attuale gestore – Bim Infrastrutture appunto – non aveva presentato alcuna offerta. Il motivo? «Costi», sintetizza Zanolla. «Ma anche problematiche di natura strategica.
L’obiettivo di queste gare è chiaro: è quello di cancellare le società piccole, come la nostra, a vantaggio delle grandi, che saranno così rafforzate». Italgas, per esempio, che si occupa della gestione del gas a Feltre, è società leader in Italia nel settore ed è il terzo operatore in Europa. In Bim Infrastrutture sospettavano che alla gara avrebbero partecipato grosse società, e hanno preferito evitare di mettersi in competizione. Per qualche mese si era ventilata l’ipotesi di fondare una new.co, aggregandosi ad un’altra società, ma l’operazione non è andata a buon fine «perché sono cambiate le normative», aggiunge Zanolla. «Avremmo dovuto fare una gara per individuare il partner, e a quel punto non diventava più conveniente». Dunque Infrastrutture è fuori della partita. Ma fra le certezze ha quella di monetizzare il valore delle reti, quel Vir che in gergo tecnico sta a significare il valore industriale residuo, ovvero l’importo che il gestore entrante deve corrispondere a quello uscente per acquisire gli impianti. Si tratta di circa 60 milioni di euro, che il vincitore della gara dovrà corrispondere a Bim Infrastrutture non appena si sarà aggiudicato la distribuzione del gas in provincia di Belluno.
C’è anche il vir delle reti di Feltre, unico comune fra i soci di Infrastrutture che ha un gestore diverso (Italgas). Sessanta milioni di euro sono un discreto capitale, una liquidità importante che Bim Infrastrutture intende reinvestire nel territorio. Come? È qui che si aprirà una partita importante. «Dovremo fare un ragionamento per ricollocarci», anticipa Zanolla. Che non nasconde le intenzioni della società. Premettendo che il destino di Infrastrutture è legato alle decisioni dei soci (i Comuni della provincia, esclusi Arsié e Lamon), si guarda con interesse alle energie. A largo raggio. «Nel 2029 scadono le concessioni Enel», continua Zanolla. «Avendo liquidità potremo sederci attorno allo stesso tavolo e avviare un ragionamento. Il tutto guardando al bene del territorio. Invece che concentrarci sui piccoli impianti, pensiamo a quelli più grossi, altrimenti continueranno a farlo altri».
L’obiettivo è quindi quello di acquisire le concessioni idriche. Senza dimenticare che partecipata di Infrastrutture (al 99%) è Energie Comuni, la società che realizza centraline idroelettriche per conto dei Comuni. Ma Bim Infrastrutture guarda con un certo interesse anche al mondo dei rifiuti, dove potrebbe inserirsi in qualità di gestore unico. Un ragionamento che è già stato avviato, nelle assemblee dei soci. Ma il futuro è tutto da scrivere: «Avere liquidità ci permetterà di fare molte cose, ma prima di tutto dovremo condividere con i soci il piano», conclude Zanolla. Una volta conclusa la gara del gas, non prima di novembre, al netto di eventuali ricorsi.
Alessia Forzin